Mentre il motoscafo si allontanava sempre più da Alimathà, mi si stringeva un nodo alla gola e gli occhi si facevano più lucidi…queste sono le ultime emozioni che ricordo delle Maldive. Ho sognato questo viaggio per tanto di quel tempo che ormai non lo contavo più…e mi avevano avvertito, sapevo di rischiare ed in effetti è stato così: le Maldive mi hanno rubato il cuore…immaginavo fossero un paradiso, ma non potevo sapere quanta bellezza ti circondi e quanta nostalgia ti riempia il cuore tornando a casa.
La vita ad Alimathà, la nostra isola, perla splendente in maldiviano, scorreva lenta. Ogni momento era pura MAGIA. Già dal mattino, uscendo sulla veranda, mi accoglieva un sole splendente che mi dava il buongiorno e mi accompagnava a fare colazione. Ad Alimathà non ci sono viali, non c’è asfalto, ma solo sabbia dalla mattina alla sera, con la possibilità di restare costantemente scalza in un senso di libertà infinita.
Qui tutto è semplice, non ci sono sfarzi ed esagerazioni, niente lusso ostentato, solo natura ed essenzialità!
Non adatto a tutti ma, per me, IL PARADISO TERRESTRE!
In 15 minuti si percorreva tutta l’isola. La sabbia bianca, come fine borotalco, si attaccava alle caviglie e i raggi del sole quasi accecavano. A terra frammenti di corallo bianco, piccole conchiglie e decine di paguri che, rapidi, si ritraevano nel loro guscio appena ci si avvicinava un po’.
Passeggiavo…il sale tra i capelli e la frustrazione nell’accorgermi che, per quanto mi impegnassi, nessuno scatto era in grado di catturare quei colori, quella bellezza assoluta.
Acqua-gym la mattina, a mezzogiorno un pranzo leggero e poi qualche momento di relax di fianco ad un piccolo geco prima di rituffarmi di nuovo in mare…e che mare! Il più bello, caldo e vivo che io abbia mai visto, un vero acquario tropicale.
Ore di snorkeling sembravano pochi minuti, incontri ravvicinati con pesci di ogni specie, coloratissimi e dalle forme bizzarre e anche qualche avvistamento di piccoli squali e tartarughe…che emozione!
E al tramonto il cielo si dipingeva come in un quadro; qualche nuvoletta celava il sole che, piano piano, si tuffava all’orizzonte mentre io, seduta in quel mare meraviglioso con un fiore tra i capelli, mi godevo lo spettacolo in silenzio.
Dopo una buonissima cena e dopo aver scambiato qualche chiacchiera e molti sorrisi con Sonia, la nostra cameriera, le giornate si concludevano sotto le stelle, spesso dopo aver ballato qualche canzone sulla sabbia; scendeva la sera ed io, puntualmente avvolta da quella magica atmosfera, pensavo a quanto fossi fortunata ad essere lì in quell’istante, a vivere tutto quello che le Maldive mi stavano regalando e a poterlo condividere con mia figlia. 
Dopo sette giorni, quando alle 6,00 del mattino il motoscafo ci portava lontano da Alimathà, non potevo che giurare a me stessa che quello non era un addio, ma un arrivederci a presto.
Baci, baci. Gina
